Il 2020 di Khamzat Chimaev è stato decisamente a due velocità. Dopo aver fatto il suo ingresso in UFC col botto, inanellando tre vittorie di fila per finalizzazione a Fight Island, il fighter ceceno naturalizzato svedese ha cominciato a generare un grosso hype.
Dopo aver messo KO in meno di 20 secondi Gerald Meerschaert a settembre, Chimaev ha cominciato a chiedere un nome dalla top 15 a gran voce, sottolineando anche come nessuno avesse voglia di affrontarlo. Sono circolate voci di corridoio su possibili match-up contro Demian Maia o Wonderboy, che però non si sono mai concretizzate.
Edwards, avversario scomodo
Ad un certo punto si è fatta strada l’ipotesi Leon Edwards, e sembrava davvero che il fighter di origini giamaicane fosse destinato ad affrontare Khamzat. Edwards si è fatto avanti anche per necessità di tornare in attività e possibilmente sotto i riflettori di un main event. L’inglese infatti nonostante una striscia di otto vittorie consecutive è rimasto a lungo inattivo per circostanze indipendenti dalla sua volontà. Nel 2020 avrebbe infatti dovuto affrontare Tyrone Woodley ma il match saltò a causa della pandemia, e l’inattività forzata spinse Edwards fuori dai ranking delle 170 libbre UFC.
COVID strikes again
Tuttavia, il matrimonio tra Edwards e Chimaev non aveva da farsi. In due diverse occasioni infatti il match è saltato perché prima Leon e poi Khamzat hanno preso il COVID. Nel caso del ceceno, l’infezione ha avuto postumi così gravi da rendere ancora incerta la data del suo ritorno nell’ottagono, e addirittura fargli ventilare l’ipotesi del ritiro.
Nei giorni in cui però sembrava più vicino al completo recupero, il ceceno si è reso protagonista di uno scambio di messaggi su Twitter con il veterano – e gatekeeper ufficioso – delle 170 libbre Neil Magny, dicendogli di tenersi pronto per giugno.
Voi che ne pensate? Riuscirà Khamzat Chimaev a recuperare del tutto dai postumi del Covid in tempo per tenere fede alla sfida lanciata?
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