UFC – Cioè dai ragazzi, come volete commentarla una roba del genere? Praticamente: immaginate di essere Derek Brunson, numero 7 dei ranking pesi medi UFC. Battete, con un’ottima strategia ed un gameplan intelligente il n.10 dei ranking Kevin Holland. Senza finalizzarlo, senza mandare KO. Nel mezzo c’è Marvin Vettori, n.5 dei suddetti ranking e che ha battuto Jack Hermansson, piazzato al quarto posto della graduatoria.
Logica direbbe che Brunson potrebbe passare sopra di una, massimo due posizioni, magari declassando un Darren Till che ha un non poco lusinghiero record di 1-1 nei medi UFC con l’unica vittoria ottenuta in maniera discutibile contro Kelvin Gastelum per split decision ed uno score complessivo, includendo anche i welter, di 1-3 negli ultimi 4 match con due finalizzazioni al passivo. E invece niente.
Sì perché Darren Till è rimasto comunque al suo posto, sempre sopra – in maniera assolutamente senza senso ed immeritata – al nostro “The Italian Dream”, che come l’inglese è scalato di una posizione finendo al sesto posto, con l’atleta di Liverpool al quinto e Brunson così, senza senso, al quarto.
Ovvio: non potrà assolutamente aspirare ad una title shot o almeno ad una title eliminator prima di altri due match almeno, considerato anche come venne steso da Israel Adesanya quando quest’ultimo compì la scalata per il titolo delle 185 libbre. Ci sembra però assurdo non sottolineare come i ranking UFC stiano davvero prendendo delle pieghe bizzarre, alle volte: perché va bene l’hype per Kevin Holland e tutto quanto, ma dai… Brunson quarto?
Bisogna comunque sottolineare due cose: la prima è che i ranking UFC rappresentano, ad oggi, una sorta di “contentino” per tutti che poi non piace a nessuno. D’altronde, furono i fan a richiedere a gran voce l’inserimento delle graduatorie di divisione alla promotion, che per garantire imparzialità nella stesura delle classifiche fece sì che a realizzarle fosse un pool di giornalisti. Giornalisti che però, con tutto il rispetto per loro, non sono esattamente nomi di primissimo piano: non ci sono, infatti, i più famosi per ogni testata, quelli che conosciamo tutti insomma.
E dovreste vedere che robe si vedevano fino a qualche anno fa, quando alcuni giornalisti si macchiavano di palese partigianeria quando fighter – per dirne una – brasiliano X batteva fighter anonimo Y piazzandoli, ai ranking della settimana successiva, in cima alla propria graduatoria alzando e a tratti falsando la media di tutti gli altri.
In conclusione, poi, bisogna altresì ricordare come UFC non li ritenga – anche se non viene mai detto esplicitamente – una discriminante decisiva per l’assegnazione di una title shot. Ci sono, infatti, tanti altri fattori molto più importanti, dalla vendibilità del match ai pregressi tra i due fighter, passando per l’hype – che è la stessa cosa che ha portato Brunson al 4° posto, ma i giornalisti dovrebbero viverla in maniera più distaccata – fino alla stilisticità della sfida. Per cui, non preoccupiamoci più di tanto in fin dei conti: ciò che è accaduto è obiettivamente scandaloso, ma nulla che possa pregiudicare l’eventuale title shot o quantomeno title eliminator per il titolo pesi medi UFC che verrà sicuramente concessa al nostro Marvin Vettori in caso di auspicatissima vittoria su Darren Till!
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