UFC – Intervenuto ai microfoni di RT Sport, il fighter svedese di origini russe Khamzat Chimaev ha analizzato la questione legata alla sua positività al Covid-19, e dei terribili postumi che sono seguiti a tale contagio.
Ricordiamo, infatti, che negli scorsi mesi l’atleta militante sia nei pesi welter che nei medi UFC ha accusato diversi malesseri che ne avevano messo addirittura a rischio la carriera – con tanto di ritiro annunciato e poi ritrattato – , tra perdite di sangue con tosse e difficoltà fisiche enormi nello svolgimento dell’allenamento anche solo sul fronte cardio. Chimaev che, ricordiamo, qualche giorno fa ha annunciato di essere finalmente sulla via del ritorno nell’ottagono.
“Sì, le cure mediche a Las Vegas sono state buone e mi avevano permesso di tornare ad allenarmi. All’inizio stava andando bene, mi avevano detto che potevo cominciare col cardio. E poi, purtroppo, mi sono sentito nuovamente male: sono andato in bagno, ed ho cominciato a tossire sangue. Questo mi ha spaventato, perché onestamente son stato lì a pensare… ‘Cancro’? Mi chiedevo: ‘Perché questa cosa non passa, non va via? Perché sono ancora malato dopo tanto tempo’? Un sacco di cose, un sacco di pensieri si sono susseguiti nella mia mente. Poi, a Las Vegas, ero solo ad affrontare tutto ciò. Affrontare Magny in estate? Sono solo rumors, ancora. Non c’è nulla di deciso, vedremo”.
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