Bellator – Tra i pesi welter di Bellator c’è un giovane svedese che, per usare un eufemismo, si sta facendo notare. Con tre vittorie al primo round nei suoi primi tre match, Oliver Enkamp ha fatto irruzione nella top 10 e sta mettendo nel mirino avversari sempre più importanti. Vi consigliamo di recuperare i suoi match perché The Future ha uno stile davvero particolare, poiché è uno dei pochi fighter che hanno portato uno stile mutato dal Karate negli ottagoni più importanti del mondo.
Enkamp è a dir poco orgoglioso del suo background tecnico, così come suo fratello Jesse. Sì, probabilmente il cognome vi diceva qualcosa: parliamo proprio dello Youtuber e karateka che non lesina riflessioni scomode sul Karate, sulla sua efficacia e sul suo futuro.
Proprio il ruolo del Karate nelle MMA, il suo confronto con le arti marziali e gli sport da combattimento più moderni e il futuro di questa disciplina sono stati i focus della nostra intervista con Oliver, un ragazzo estremamente disponibile e simpatico che non si è mai limitato alle risposte di circostanza.
1) Ti abbiamo visto davvero dominante da quando sei arrivato in Bellator: cosa è cambiato rispetto alla tua esperienza in UFC? Quanto credi di essere maturato in questi anni?
Con il passaggio dalle promotion locali al contratto UFC nel giro di due settimane il livello della competizione è aumentato enormemente. Questo mi ha insegnato cose molto utili per quanto riguarda la tattica e la fiducia in me stesso. Con il senno di poi, posso dire che all’epoca non ero abbastanza maturo per quel livello. Allo stesso tempo non avrei imparato quelle utilissime lezioni se non fosse stato per quelle due sconfitte in UFC, che mi hanno fatto diventare il fighter di livello mondiale che sono oggi!
2) Stai già scalando i ranking della tua classe di peso in Bellator: hai già puntato una title shot? Quanti match credi che ti manchino per arrivarci?
Devo solo continuare a combattere come sto facendo ora. Con tre finalizzazioni al primo round, non credo che una match titolato possa essere troppo lontano. Comunque al momento non ci penso dato che possiamo solo controllare il presente, ecco perché mi concentro su un match alla volta!
3) Sei uno dei pochi karateka puri delle MMA mondiali ad utilizzare questa arte marziale in maniera efficace. Quanto ha influito il Karate nella tua vita personale e da fighter di MMA?
Il Karate ha formato ogni aspetto del mio carattere, della mia disciplina e della mia visione del mondo. Queste qualità (rispetto, umiltà, responsabilità) sono molto più importanti delle tecniche che ho appreso facendo Karate, per questo voglio diffonderle usando la mia posizione privilegiata e la mia carriera da atleta per fare una grande differenza.
4) Cosa pensi di chi dice che il Karate non sia funzionale alle MMA? I tuoi KO e la gestione dei colpi e delle distanze raccontano come sia ancora un approccio efficacissimo.
Direi che queste persone sono state esposte a un cattivo sensei o a un cattivo dojo. Credo che ci siano tanti cattivi maestri di Karate quanti ce ne sono di buoni. Lo stesso vale per le palestre di MMA. Ecco perché è importante avere un pensiero critico ed essere il proprio miglior maestro.
5) Alcuni mettono in dubbio la validità del Karate riguardo alla difesa personale. Posto che la cosa ideale è imparare più arti marziale / sport da combattimento, credi che il Karate possa essere efficace in queste situazioni?
Il Karate può essere molte cose. Originariamente fu creato per l’autodifesa, ma oggi molte palestre lo insegnano solo come sport o come strumento per tenersi in forma. Dato che l’approccio varia da dojo a dojo, lo scopo e la qualità del tuo allenamento dipende da dove vai.
6) Perché, secondo te, sempre meno giovani si approcciano al Karate in Europa? C’è bisogno di una rivoluzione culturale e di una maggiore apertura mentale verso gli sport da combattimento da parte di alcuni vecchi maestri?
Credo che sia difficile creare interesse nel Karate ora che il “misticismo” delle arti marziali orientali è sparito rispetto alle forme di combattimento più moderne come le MMA.
7) Restando in tema, credi che il Karate possa sopravvivere alla concorrenza di Muay Thai, BJJ, MMA e altre arti marziali / sport da combattimento “di moda”? Se sì, come?
Con il giusto approccio, credo di sì. Bisogna sottolineare quello che rende speciale il Karate – e non è la difesa personale, ma il perfezionamento della persona. Il Karate è un viaggio tanto interiore quanto esteriore, non è solo quello che si vede sulla superficie, ma lo spirito del Budō che ad esso si accompagna. È difficile trovarlo nella boxe moderna – o nelle palestre di MMA che hanno un orientamento sportivo. Dovendo scegliere, farei studiare Karate ai miei figli.
8) Cosa ne pensi del Karate Combat? Credi che possa essere il giusto punto d’incontro tra praticanti di Karate e praticanti di sport da combattimento?
Credo che il Karate Combat sia un grande concetto in grado di fare da ponte tra il vecchio e il nuovo! Riporta quelle sensazione old school abbinate alla tecnologia moderna che rende nuovamente il Karate interessante. Tutto è ciclico, serie come Cobra Kai su Netflix ne sono un’altra prova. Credo che il KC si stia sviluppando molto e sicuramente mi vedrei a combattere anche lì in futuro!
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