UFC – Si è vicini a UFC 261 e nonostante la pandemia in corso, il presidente Dana White è riuscito a far sì che l’evento possa ospitare 15 mila persone nel palazzetto Vystar a Jacksonville in Florida.
Il presidente di UFC è completamente fuori di sé per il fatto che la sua promotion sarà la prima a far tornare gli spettatori ad assistere all’evento. Anzi arriva a considerare tutto ciò “uno dei momenti migliori della sua carriera”.
White, che spesso ha dimostrato di sottovalutare il covid-19, è felicissimo di lasciare finalmente lo sguarnito Apex Center di Las Vegas. Lo definiva, quello dello stare a porte chiuse, il modo per far evitare ai fighter di contrarre il virus e soprattutto di placare l’allarmismo dei media.
Queste le sue parole a Yahoo Sports:
“La realtà è stata che abbiamo fatto di tutto per far sì che i lottatori non prendessero il covid, anche se qualche volta si sono ammalati. Ma i media sono diventati pazzi per tutta questa questione dunque l’obiettivo è stato anche far capire loro che era un posto sicuro”.
Il presidente UFC, che spesso evita di indossare la mascherina, ha annunciato anche che esse non saranno obbligatorie per i fan nell’evento di questo fine settimana. È in fondo una decisione dello spettatore se indossarla o meno.
A White è stato anche chiesto se i suoi lavoratori sono vaccinati e stessa cosa anche per i fighter. In tutta onestà il presidente risponde che si sta spingendo per far sì che questo accada, ma le cose non sono così facili.
Il problema è che molti degli impiegati per gli eventi fanno parte di stati che stanno ancora indietro con le vaccinazioni, dunque è compito appunto delle amministrazioni locali sbrigarsi nel procedere con le contromisure al virus.
In tutto ciò, singolare è il fatto che il gruppo cospirazionista di QAnon e personaggi dell’ultra destra nazionalista come Steve Bannon, hanno pregato UFC perché riuscisse a realizzare un evento come avveniva nel passato. Dunque, senza mascherine e soprattutto con il pubblico al completo.
Per questa “grande impresa” Dana White è stato definito:
“Un grande e patriottico sostenitore di Donald Trump”.
In fondo, tutto ciò non è una novità. White si è dimostrato più volte, senza “mascherare” nulla – scusate il gioco di parole – un grande sostenitore dell’ex presidente USA. Dietro a lui inoltre hanno fatto lo stesso numerosi fighter, come Jorge Masvidal oppure il controverso Colby Covington.
Certo è che questo, nei voleri di UFC di ospitare tante persone e per di più senza l’obbligo di mascherina, non corrisponde esattamente con quella che è la situazione in Florida. Quest’ultimo è uno degli stati con le condizioni peggiori in assoluto, in termini di contagio.
Stesso problema lo si avrà anche a UFC 262, stavolta ospitato in Texas, dove ci si troverà nel territorio che ha visto sin dall’inizio l’impressionante numero di circa 3 milioni di casi. Una situazione dunque ancora più problematica rispetto a quella che avrà luogo questo fine settimana.
Tuttavia a cercare di rattoppare la questione quindi allo scopo di prevenire il virus e in particolar modo tener mansueti i media, il presidente ha escogitato una delle sue.
A tutti gli spettatori verranno fornite in ogni caso delle mascherine. Che poi che se le mettano o no, non è affar suo, non sarà certo obbligatorio, tuttavia UFC si prodigherà a metterle a disposizione per chi vorrà.
D’altra parte è discussione di questi giorni, il fatto che la vita economica di un paese o semplicemente di un’azienda, in qualche modo deve pur andar avanti in un periodo horror come questo a causa del virus.
In un certo qual senso si rischia di morire da straccioni, prima che di farlo con il covid, e dunque non c’è da stupirsi se in tutti i modi si spinga a tornare per certi versi alla “normalità” e a un certo volume di affari nelle attività economiche, qualsiasi esse siano.
Bisogna tuttavia rendersi conto che situazioni come queste non aiutano a limitare i contagi, e se le cose dovessero andare alla deriva, ci si troverebbe a essere responsabili di morti e malati diretti o indiretti. Sebbene gli States abbiano provveduto a una intensa campagna di vaccinazione, i rischi sono sempre dietro l’angolo, soprattutto nell’arrivare a compromettere, oltre che la vita delle persone, il prossimo turismo della stagione estiva.
Il nodo su ciò che sia giusto fare, che sia in Italia o negli USA, è seriamente difficile da districare e da gestire. Tutte le scelte possono essere fatali, nonostante i buoni propositi.
E voi come trovate l’atteggiamento di Dana White? Lo vedete legittimo oppure sconsiderato vista la situazione?
Fatecelo sapere, con la pacatezza che siamo sicuri adotterete, nei commenti.
Comments
No Comments