UFC – Stanotte Jorge Masvidal affronterà Kamaru Usman per la seconda volta, con in palio il titolo dei pesi welter.
Come tutti sappiamo, nel loro primo incontro il nigeriano si è portato a casa la W con un solido 50-45 colmo di takedown, controllo a parete e footstomps. Insieme alla vittoria però, ha portato con sé anche tutte le critiche inerenti alla mancanza di spettacolarità e alla monodimensionalità, con Masvidal che su Twitter l’ha provocato per mesi, mandando frecciatine sul naso rotto e giustificando la sconfitta col poco tempo a disposizione per preparare il match (circa una settimana, in short notice).
Usman però, dopo il primo loro incontro, ha affrontato Gilbert Burns a febbraio 2021 nel main event di UFC 258, mandando KO l’ex compagno di team al secondo round. Da lì, la community delle MMA ha iniziato a guardare il nigeriano con un occhio diverso, uscendo dalla concezione di fighter monodimensionale e noioso. Inoltre, nell’intervista post-fight, The Nigerian Nightmare ha lanciato la sfida al nostro Gamebred, dandogli un intero camp per prepararsi e togliere qualsiasi dubbio. Ora, Usman è favorito per chiunque e si prevede un altro 50-45, se non addirittura una sua finalizzazione prima del limite.
UFC – Chi ha davanti Usman però, è Jorge “Gamebred” Masvidal
Negli ultimi mesi l’opinione pubblica nei suoi confronti è cambiata, frutto del Trump-supporting e delle mosse incassa-soldi poco raccomandabili, come l’aiuto dato a Jake Paul negli allenamenti per il suo incontro con Ben Askren, nonostante lo youtuber americano abbia spesso sputato sul mondo delle MMA.
Ma per quanto, di pancia, possa esser calata l’ammirazione verso il fighter latino-americano, non dobbiamo assolutamente dimenticarci la sua storia e la sua crescita, soprattutto a livello psicologico.
Masvidal dal 2019 ha messo un punto al suo destino da gatekeeper ed ha iniziato un percorso marziale catartico, andando a limitare tutto ciò che non lo aveva mai reso noto e memorabile. Tante sconfitte per decisione, spesso non-unanime, tanti infortuni e poca crescita, fino al 2017. Nel 2019 poi, è tornato a combattere dopo un lungo infortunio contro Darren Till, a Liverpool, e lì ha dimostrato al mondo la genesi di ciò che Gamebred chiama #TheResurrection. Un sinistro precisissimo sul mento dell’inglese preceduto da un cambio di guardia in southpaw che ha messo a tacere un’intera arena. Basta verdetti dei giudici, basta dubbi, solo KO.
La storia si è poi ripetuta ad UFC 239 col gesto che l’ha consacrato al grande pubblico: la perfetta flying-knee sul volto del povero Ben Askren a soli 5 secondi dall’inizio del match, con tanto di record per KO più veloce della storia della promotion. Infine, la cintura BMF vinta ai danni di Nate Diaz ad UFC 244 per stop medico al terzo round.
Da lì, tanta, tantissima risonanza mediatica e in molti pensavano potesse ambire al titolo detenuto da Usman. L’occasione è arrivata a luglio 2020, in short-notice e la solidità del nigeriano ha spento le speranze.
Non dobbiamo dimenticare ciò che ha forgiato Masvidal
Nell’ultimo anno però, data la sconfitta e l’antipatia di molti fan, che ormai lo etichettano come venduto, a credere in Gamebred con la cintura sono rimasti in pochi. Ma si sa, noi fan dimentichiamo presto. Abbiamo dimenticato la storia di Masvidal, l’ascesa dagli street fight insieme a Kimbo Slice ai vertici UFC, la vita per niente agiata, il dormire in macchina, gli infortuni, i verdetti controversi, la criminalità di Miami vissuta dentro e fuori casa e tutto ciò che ha contribuito alla solidità mentale del fighter latino-americano, ma soprattutto, la determinazione nel salire al trono.
Chiunque abbia mai letto un mio articolo sa quanta rilevanza do alla psicologia del combattimento e a quella dei fighter, e credo che Masvidal sia la perfetta incarnazione, sotto questo aspetto, di uomo in grado di imparare impeccabilmente dal proprio vissuto, risorgendo, evolvendosi ed adattandosi. Dare per spacciato Street Jesus è da ingenui e stasera è la sua vera ed ultima occasione per dimostrare di poter essere campione. Credo fortemente che il vissuto, la mentalità ed il fattore psicologico condizioneranno più di tutto l’esito di questo match, a partire dal fatto che Masvidal possa essere sottovalutato (specialmente nel wrestling) fino al capire chi dei due avrà più fame di vittoria e rivalsa. Usman non vuole più assaporare la sconfitta, Masvidal vuole la gloria, l’oro, la rivalsa.
Personalmente, non vedo sfavoriti, ma un equilibratissimo 50-50, sperando che diano spettacolo.
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