Conor McGregor poteva farsi scappare la possibilità di mettersi in mostra vista la spettacolare prestazione di Kamaru Usman a UFC 261? Ovviamente no.
Mentre il mondo si godeva le meraviglie dello striking di Usman, rimodellato – se non costruito – da Trevor Wittman, McGregor si è messo al lavoro su Twitter. La sfida è diretta:
“Ora Usman sta addirittura copiando i miei colpi. Combatteremo prima o poi? Io credo proprio di sì. Non puoi copiare le mie parole e i miei colpi e non prendere sberle per questo. Mi piacciono le 170 libbre. Presto saranno mie.”
Peccato che sia arrivata rapidissima la risposta di Justin Gaethje. Da quando Gilbert Burns, compagno di team di Usman alla Sanford MMA in Florida, venne dichiarato contendente numero 1 nella primavera del 2020, il nigeriano si è allenato con Trevor Wittman a Denver. La palestra di Wittman è composta da pochi fighter di élite, ai quali questo geniale coach dedica tutta la sua attenzione. Tra queste superstar c’è anche Justin Gaethje, che ha risposto:
“Provaci. Abbai ma non mordi. Usman ti ucciderebbe, c****o. Almeno andresti KO pur essendo il cattivissimo McNuggets”.
Dooooo it. All bark @USMAN84kg will fucking kill you. At least you will get knocked out when your the mean McNuggets 😂
— Justin Gaethje 🇺🇸 (@Justin_Gaethje) April 25, 2021
Il riferimento va ovviamente alle polemiche con Tony Ferguson e Khabib Nurmagomedov, che accusarono l’irlandese di essere un fifone, un “pollo” in slang americano. Altri tempi.
Ora con Khabib ritirato e Tony Ferguson impegnato con Beneil Dariush, McGregor se la vedrà con Dustin Poirier il 10 luglio, nel match che chiuderà la trilogia. Gaethje, attualmente senza un match, è sempre stato molto critico riguardo alle lunghe pause dell’irlandese, che nonostante la scarsa attività è stato spesso ricompensato con match titolati e borse da sogno. The Highlight disse di essere pronto a ritirarsi per il disgusto se McGregor avesse avuto la title shot dopo la sconfitta con Poirier a gennaio. Le critiche sono state così aspre che si è detto convinto che la UFC lo stia punendo per i commenti fatti in passato. Ha espresso questa possibilità nell’intervista qui sotto:
“Non posso parlare troppo della mia situazione. Non lo so, forse ho fatto arrabbiare qualcuno. So solo che fina da quando avevo 12 o 13 anni ho ascoltato le interviste in cui Dana White spiega quello che vorrebbe vedere in un fighter e quello sono proprio io. Se mi mancasse di rispetto mi farebbe davvero male perché ho davvero creduto a tutto quello che mi ha detto quell’uomo. Sono sempre stato leale verso l’azienda, i miei principi sono ciò che mi sta più a cuore.”
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