UFC, ecco perché la solidità mentale di Marvin Vettori non va messa in discussione

UFC – “Confrontati con chi eri ieri invece di paragonarti a qualcun altro” è la quarta regola del libro “12 Rules for Life” di Jordan Peterson. Nel libro lo psicologo canadese ci spiega quanto non sia rilevante mettersi a confronto con chi è già più in alto, mentre acquisire consapevolezza dei propri limiti per riuscire a valicarli è davvero la chiave per diventare un individuo migliore. Questo è ciò che Marvin Vettori fa da quando ha deciso di intraprendere la carriera da fighter di MMA. Combatte contro se stesso, contro i suoi limiti: assorbe, impara, ascolta e applica.

La più grande arma di Vettori 

Chiunque conosca Vettori di persona ne parla come un individuo positivamente ossessionato da ciò che fa. Dal 2012 Marvin dice che sarà il primo campione italiano in UFC. Sempre più frequentemente dice di essere il migliore ed ultimamente ribadisce quanto quello dell’oro nella promotion di MMA più importante al mondo sia destino per lui. Tutto è partito dai binari del treno di Mezzocorona che lo portavano nelle palestre del Trentino per imparare i fondamentali delle varie discipline, poi Londra, infine la California. Ma i binari dove Marvin viaggia da sempre sono quelli della motivazione. 

Parliamoci chiaro, fare il fighter non è facile, devi amare combattere, allenarti, sudare, provare dolore, far provare dolore e sacrificare un’intera esistenza in virtù di questo sport, anche e soprattutto economicamente. Ma non tutti arrivano all’incontro titolato. Marvin Vettori ci è arrivato perché, oltre alle innegabili doti tecniche, ha una solidità psicologica degna di decenni di terapia. Ed è uno dei suoi più grandi talenti. 

UFC, i fattori del match con Adesanya

Sul match con Israel Adesanya se ne dicono di ogni colore: lo striking di Izzy, i takedown di Marvin, il wrestling, il counterstriking. Ci dimentichiamo di porci una domanda molto importante, ci dimentichiamo di chiederci chi ha più fame. In questo, per quanto Adesanya abbia bisogno di rivalsa dopo la sua prima sconfitta nelle MMA, forse ha la meglio Marvin. È più di un lustro che il nostro connazionale calpesta tatami di continenti diversi per quest’occasione, lo sa chiunque lo segua un minimo.

La psicologia e la psicologia dello sport ci insegnano quanto l’approccio mentale agli eventi facciano una grandissima percentuale degli esiti. E forse più di ogni possibile previsione stilistica e tecnica, sarà proprio il fattore psico-attitudinale a decretare l’esito del match. 

Forza Marvin. 

Published
2 anni ago
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Written by Livio Ricciardi
Livio Ricciardi, classe 1998. Studente di Psicologia e Processi Sociali all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", influencer, cantante, stand-up comedian ma soprattutto appassionato e praticante di MMA. Però giuro che non mi prendo così sul serio.

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