Intervenuto ai microfoni di BT Sport, Marvin Vettori ha così analizzato il match con Israel Adesanya disputatosi nel main event di UFC 263, soffermandosi su cosa ha vissuto e dando la sua chiave di lettura al match.
“Subito dopo l’incontro credevo di aver vinto, lui mi fa tipo: ‘No, non è così’, ma alla fine dei conti c’è rispetto. Non ci piacciamo, ma c’è rispetto. Abbiamo condiviso l’ottagono per quanto, 8 round? 40 minuti, di base, per cui alla fine c’è da fargli i complimenti. Non credo che il 50-45 rappresenti un giusto punteggio, ma tant’è. Alla fine ho 27 anni, adesso torno in albergo e corro. Corro per tipo 5 miglia. Non ho nemmeno fatto una doccia calda, perché non credo di meritarla. Questo per farvi capire quanto sono pazzo. Tornerò a lavorare e mi farò trovare pronto per il prossimo incontro. Ho tutte le carte per battere Adesanya, ma non l’ho fatto. Ho detto che non avrei lasciato dubbi su di me, ma anche se avessi vinto sarebbero sorti comunque. Alla fine, non ho fatto abbastanza”.
Nel corso della già citata intervista – alla fine della stessa -, Marvin Vettori ha anche chiarito con molta serenità chi gli piacerebbe affrontare nel suo prossimo match (Paulo Costa, attualmente senza match e in rotta con UFC), sottlineando anche le cose che sono andate e quelle che hanno funzionato meno nel rematch con “Izzy”.
“Credo di aver fatto tante cose buone, avendo molto successo negli scambi di boxe: i low kick sono stati, praticamente, la storia del match. Israel Adesanya a terra è molto bravo nel portare il match nella sua confort zone. Offensivamente non è niente di che, ma si difende bene. Ho tutte le card per batterlo, ma non l’ho fatto. Adesso mi piacerebbe davvero distruggere quell’ubriaco che non riesce nemmeno a smettere di bere, Borrachinha. Si potesse fare il match mi piacerebbe davvero distruggere Paulo Costa”.
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