C’è una domanda che probabilmente tutti i fan di vecchia data della UFC si sono fatti almeno una volta nella vita. Chissà come sarebbe stata la carriera di Mayhem Miller se la sua vita fuori dalla gabbia non fosse stata una deriva continua di abuso di sostanze, problemi mentali e arresti. A 40 anni, l’ex UFC si trova ancora una volta a dover raccogliere i cocci di una vita vissuta costantemente sull’orlo del precipizio.
Lo scorso agosto Miller venne arrestato per violazione di domicilio e furto d’auto ai danni della fidanzata. Non è stato altro che l’ennesimo capitolo di una spirale autodistruttiva iniziata nel 2012 con l’arresto per atti vandalici ai danni di una chiesa e proseguita negli anni senza soluzione di continuità.
Oggi l’ex UFC ha scontato la sua pena detentiva ed è uscito dal carcere in regime di libertà vigilata. Ha rilasciato un lungo comunicato stampa in cui analizza la propria situazione, che vi riportiamo qui.
Il motivo per cui sto scrivendo queste righe è in primo luogo per scusarmi con i miei amici, la mia famiglia, i miei studenti ed i fan. So di avervi deluso e mi dispiace davvero molto per questo. Vorrei anche chiarire alcuni fatti riportati in maniera errata dai media.
Prima di tutto, non sono in carcere. Sono stato arrestato e ci sono rimasto finché le indagini non hanno fatto il loro corso.
Dopo il mio primo arresto, mi sono sottoposto ad un periodo di riabilitazione durante il quale ho appreso delle capacità fondamentali. Ho promesso di rimanere sobrio e prendermi cura della mia salute mentale, ed ho iniziato a ricostruire la mia vita da lì.
Dopo il rehab, ho fondato una scuola di MMA ad Irvine che ha ottenuto un discreto successo. Alla Bodyshop ho lavorato con alcuni dei migliori fighter in circolazione. Ero ospite fisso di MMA roasted, dove ero apprezzato per le mie conoscenze ed i miei commenti coloriti. Avevo un sacco di progetti interessanti in arrivo, ma poi ho fatto delle scelte sbagliate e ne sto pagando le conseguenze.
Mi sono trovato in una relazione non salutare che è poi diventata tossica durante la quarantena. Ho ricominciato a prendere farmaci senza controllo medico e sono sprofondato. Il giorno in cui ho provato ad andarmene sono stato oggetto di accuse false, è arrivata la polizia e sono tornato dentro. É stato come un orribile dejà-vu. Le stesse premesse mi hanno portato alle stesse conseguenze, ancora una volta.
Non voglio accusare nessuno o accampare scuse. Conoscevo i rischi e sapevo che tornare a quel tipo di vita non avrebbe portato nulla di buono, quindi la colpa è solo mia.
So che può sembrare folle ritrovarsi sempre nello stesso tipo di situazione tossica, ma forse qualcuno di voi lo ha provato sulla propria pelle e può capire il modo inspiegabile in cui due persone pessime l’una per l’altra finiscono per attrarsi.
Nelle lunghe ore che ho passato a riflettere da solo, ho capito che per quanto lavorassi duramente sulla mia salute mentale e sulla mia sobrietà, non sarei riuscito a proteggerle rimanendo in un ambiente tossico.
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