UFC 264 – È da qualche giorno che Sean O’Malley è convinto di aver trovato il motivo per cui il suo ex-avversario Louis Smolka ha rinunciato al match. Nessuna malattia e nemmeno l’infezione da stafilococco. Come dice lui stesso: “C’è molto di più”.
Circa due settimane fa l’avversario hawaiano di O’Malley, ha dovuto dare forfait a causa dell’infezione citata sopra, ma sembrerebbe che in quei giorni anche altro sarebbe successo. Il manager di Smolka infatti avrebbe visitato la palestra di O’Malley per vedere alcuni suoi lottatori che si allenavano con l’americano di origine irlandese, e qualcosa lo dovrebbe aver sorpreso.
In quell’occasione tale manager avrebbe visto O’Malley fare un intenso sparring in una giornata per lui particolarmente brillante dal punto di vista agonistico. Secondo Sugar, quello sarebbe stato il momento in cui il manager, vista la condizione di O’Malley, si è convinto di chiedere a Smolka di rinunciare al match. Un incontro che Smolka per mille motivi non avrebbe potuto sostenere.
Sentiamo le parole di Sugar:
“Il manager di Smolka mi ha visto fare sparring l’altro giorno. Io stavo sul pezzo, terribilmente sul pezzo, e quando ha chiesto se poteva rimanere a guardarmi, io l’ho lasciato fare. Non mi importava niente”.
Ma O’Malley ha notato anche altro:
“Secondo me il manager è tornato da Smolka e gli ha detto di non combattere contro di me perché lo avrei ucciso. In quel momento Smolka si è fatto venire l’infezione, anche se non so come si possa fare. So che sembra una teoria cospirazionista, può essere che è andata così, o forse no. Non lo so, comunque non voglio incolpare il tipo”.
In tutto ciò sembra un po’ improbabile che quelle sostenute da Sugar siano le vere ragioni per cui Smolka abbia rinunciato al match. Tuttavia ad ogni modo la storia potrebbe contenere elementi di verità. In fondo O’Malley è un avversario che definire temibile è dire poco.
L’importante è che in conclusione Sugar abbia trovato un avversario per il suo match in UFC 264. Colui che ha avuto il coraggio di accettare l’incontro si chiama Kris Moutinho, e nessuno ha ben capito se in realtà quest’ultimo sia effettivamente in grado di sostenere tale guerra, oppure sia solo uno sprovveduto in cerca di incasso.
E voi cosa ne pensate? La teoria cospirazionista di O’Malley può reggere o è solo un’altra chiacchiera per giornalisti?
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