UFC 264 – Diciamolo: a noi questa card è piaciuta. Magari non siamo entusiasti di tutti i risultati (o meglio, degli epiloghi), ma ci è piaciuta.
Pochi fronzoli, meno intro e più fatti: ecco i voti della main card di UFC 264.
UFC 264, i voti: Sean O’Malley vs Kris Moutinho
Chi celebra Moutinho per il suo avanzare a braccia basse prendendo colpi probabilmente non ha ben chiaro il concetto spesso ripetuto dall’arbitro prima di ogni match importante. “Protect yourself all time” un paio di pa**e, se permettete. O’Malley fa l’O’Malley, e dopo aver rifiutato un paio di avversari sicuramente più allenanti e competitivi si fa dare come rimpiazzo per il già mediocre Luis Smolka un Moutinho mai nel match, lontano dal livello UFC. 6 meno per O’Malley che doveva specchiarsi meno e chiuderla subito, 1 per Moutinho che speriamo di non vedere più nell’ottagono più famoso al mondo dopo UFC 264.
Irene Aldana vs Yana Kunitskaya
Brava la Aldana, che continua a mancare il peso come se non ci fosse un domani. Yana Kunitskaya finisce giù e lo fa nella maniera peggiore, in un match che comunque non avrebbe offerto in nessun caso una avversaria seria per Amanda Nunes. 7 per la Aldana, 4,5 per Yana.
Tai Tuivasa vs Greg Hardy
Bravi entrambi. Bellissimo il colpo d’incontro con cui “Bam Bam” stende Hardy, altrettanto bravo a trovare le connessioni giuste anche se in un misero minuto di match. 7 per Tuivasa, 6 per Hardy che comunque si sta mettendo in gioco migliorando volta dopo volta in uno sport non suo.
Gilbert Burns vs Stephen Thompson
Male male “Wonderboy”. Va bene preservarsi, va bene non voler spingere più come un tempo non tanto per un fattore d’età quanto, immaginiamo, per volersi preservare ma è ovvio che se non spingi e, di base, sei già un fighter che non spinge sull’acceleratore da anni per paura dei takedown il takedown poi puntualmente arriva. Poco importa per la superiorità mostrata nello striking, era il minimo. Un “Durinho” che fa il compitino vince e porta un 6,5 in pagella. 3, a malincuore, per il nostro magico Wonderboy di quartiere.
Dustin Poirier vs Conor McGregor
Il match perfetto di Dustin Poirier, il perfetto coronamento di un percorso senza scorciatoie e fatto sia di vittorie che di cadute, sempre con accanto il suo team e la sua famiglia a supportarlo nella gioia e nel dolore.
Il pessimo trash talking macchiettistico di Conor McGregor, ormai ombra di se stesso, non ha sortito alcun effetto e anzi ha ringalluzito un Dustin che a fine match gli ha dato una lezione anche su questo. Poco importa della caviglia rotta ai fini del risultato, perché “The Diamond” stava dominando. 9 a lui, 4 a McGregor.
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