Dustin Poirier ha vinto la trilogia con Conor McGregor a UFC 264. Adesso non gli resta che affrontare Charles “Do Bronx” Oliveira per reclamare il titolo di campione dei pesi leggeri UFC. Ma nonostante Oliveira sia il campione, non è certo una star in grado di vendere pay-per-view come Conor McGregor. A tal proposito, è arrivata la sfida di Colby Covington, suo vecchio compagno di team all’American Top Team. I due non sono per niente in buoni rapporti.
Secondo Colby, l’unico modo per Dustin di fare di nuovo cassa è combattere con lui, dato che c’è già una forte rivalità tra i due. Già dal 2019, quando nasceva la lite tra Covington e Jorge Masvidal, Poirier si era apertamente schierato con Jorge. Commentò ad esempio su Instagram: “Quando ti rivedo in palestra Colby Covington [faremo subito i conti]”.
Da ormai tre anni i due sono apertamente in conflitto. Recentemente Colby Covington ha mostrato un video di Poirier che manda KO un compagno di allenamento, nel maldestro tentativo di dimostrare che “The Diamond” non sia una brava persona. Adesso ha deciso di sfidarlo direttamente in un’intervista per MMA fighting, invitandolo a salire nei pesi welter:
“Non è colpa mia se Dustin ha detto ai media, ‘Oh, [faremo i conti] quando vedo Colby’, ma ho visto il ragazzo 40 o 50 volte da quando ha detto che [avremmo litigato]. Quindi chi è l’uomo di parola?”
“[Combattermi] sarebbe un’opportunità di fare soldi più grande per lui che affrontare [Oliveira], perché il ragazzo con cui combatterà non è una star in America, nessuno sa davvero chi sia in Brasile. Semplicemente non è una star, non venderà pay-per-view. Quindi la sua migliore opportunità, se vuole fare buoni affari, è salire a 170 (libbre) e vedere papino. Questa è una rivalità personale. Non è che sto cercando di prendermela con qualcuno senza narrativa. Amico, questo ragazzo, ci alleniamo insieme da 10 anni, e mi ha detto alcune cose in palestra, io gli ho detto alcune cose.
“Ci sono profondi, profondi, profondi problemi personali, c’è dramma e c’è una lite, e spero solo che un giorno si sistemino nell’ottagono”.
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