UFC, Daniel Cormier su Jon Jones: “Mi ha ricordato perché non mi è mai piaciuto”

Quella tra Jon Jones e Daniel Cormier è probabilmente la rivalità più accesa e insanabile che si sia mai vista nei ranghi UFC. Uno di quei rari casi in cui a scontrarsi nella gabbia non sono solo due atleti che vogliono dimostrare di essere i migliori, ma due uomini con personalità, comportamenti e visioni del mondo completamente divergenti.

Certo, ci sono stati degli sporadici segnali di distensione tra i due – soprattutto dopo il ritiro dall’attività agonistica di DC – ma l’abisso che separa  umanamente ‘Bones’ e Cormier non è colmabile e gli ultimi, deprecabili fatti di cronaca che hanno coinvolto Jon Jones lo hanno reso ancora più profondo.

‘Non aver mai perso è stato la sua più grande sfortuna’

DC si è espresso sull’ultimo disastro umano del suo acerrimo nemico in una puntata del podcast ‘DC&RC’, e nonostante gli anni di odio reciproco ha dimostrato grande empatia e compostezza.

Ho sempre creduto che le persone possano cambiare dopo aver fatto degli errori, perché gli errori ti costringono a farlo. Evidentemente, questo non è il caso di Jon Jones. Forse anche io ho una parte di responsabilità perché non l’ho battuto. Alcune persone cambiano solo quando sono costrette ad accettare una sconfitta, e a lui non è mai successo. Io, Chael Sonnen, tanti altri, non l’abbiamo mai battuto. Tutti i suoi comportamenti peggiori non gli hanno mai impedito di vincere, quindi perché cambiarli? Questa è stata la sua disgrazia.

Non ho più risentimento verso di lui. La nostra rivalità è così lontana per me che durante la cerimonia per la Hall of Fame ero contento per lui. Vederlo con la sua famiglia, le sue figlie che si stanno trasformando in giovani donne, insieme a festeggiare…e subito dopo lui esce e fa quello che ha fatto. Questo mi ha fatto ricordare perché non mi è mai piaciuto.

Cominci a sentire l’intera storia ed è orribile. Vengono fuori i dettagli dei fatti ed è terrificante pensare alle emozioni collegate a tutto questo.

Quando il disastro diventa la normalità

Daniel Cormier ha anche citato la reazione di Dana White alla vicenda, sottolineando come ormai nessuno si stupisca più dei disastri combinati da Jones.

Dana ha detto una cosa molto intelligente che la dice lunga sulla situazione: non è neanche più deluso da Jon Jones. Quando un comportamento del genere diventa una normale aspettativa, dovresti capire che è il momento di cambiare. A questo punto non è neanche più una questione di prospettive di carriera. Deve mettersi a posto per poter essere un punto di riferimento per le sue figlie. Questo è quello che ho da dire a Jon Jones.

DC ancora una volta dimostra una grande umanità ed onestà intellettuale nell’analizzare la situazione di un uomo che gli ha sempre dimostrato disprezzo senza mai fare un passo indietro. Le sue parole offrono un punto di vista profondo e tutto sommato molto comprensivo sulle vicende umane di Jones, il che fa senz’altro onore al campione della Lousiana.

Noi ci sentiamo però di sottolineare come sia a questo punto necessario che la UFC stabilisca una volta per tutte delle sanzioni certe per determinate condotte umane, che non possono essere tollerabili sotto nessun punto di vista e ledono gravemente l’immagine di uno sport già per sua natura estremamente controverso a livello di accettazione sociale. La realtà dei fatti ci dice che Jon Jones non ha mai realmente pagato per nessuno dei suoi deragliamenti extrasportivi, e questo probabilmente lo ha legittimato nella sua spirale di comportamenti borderline e violenza fuori dall’ottagono. Questo non deve più essere possibile, né per lui né per nessun altro.

 

 

Published
2 anni ago
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UFC
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Written by Luca Antonozzi
(Soprav)vive a Milano insegnando fisica nei licei. Adepto della pratica marziale e del frastuono più insopportabile.

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