UFC, Mike Winkeljohn allontana Jon Jones dalla Jackson Wink MMA

Non sono ancora finite le polemiche legate all’ultima terribile storia extrasportiva di cui l’ex campione LHW UFC si è reso protagonista. Per la prima volta nella lunga sfilza di episodi deprecabili legati al nome di  Jon Jones però, qualcuno ha deciso di prendere le distanze e metterlo di fronte alle proprie responsabilità.

A quanto pare infatti l’head coach Mike Winkeljohn, all’angolo di Jones da più di un decennio, ha comunicato all’ex campione che non è più il benvenuto alla Jackson Wink.

Le parole di Mike Winkeljohn

“É stata una decisione davvero dura da prendere, senza dubbio. Una delle più dure di sempre. Mi ha spezzato il cuore trovarmi nella posizione di dover fare questa scelta, ma va bene così. Ciò che è importante per me può non essere importante per gli altri. Ma rimarrò fedele a me stesso e alla persona che voglio essere.

Ho parlato con lui e gli ho detto, “Jon, sei come un fratello minore per me. Questo è quello che succede: devi smettere di bere e mettere a posto questa situazione. Fino ad allora non puoi tornare in palestra”. Quindi adesso non può allenarsi da noi, non gli è permesso. Fare finta di niente ed aspettarsi risultati diversi è follia”.

Il coach di Jones ha specificato come tra i motivi che lo hanno spinto a prendere questa decisione ci fosse anche la necessità di dare il giusto esempio al resto dei suoi fighters.

“Spero che torni dopo essersi messo a posto. Ma se non dovesse farlo va bene lo stesso. Dentro di me so che può diventare il campione dei massimi. Ci perderò dei soldi, ma chi se ne frega. Non sono questi i miei valori. Voglio stabilire un precedente per il resto dei miei ragazzi. Voglio perdonarlo, ma voglio anche andare avanti. Sono ottimista e penso che lui possa mettere a posto i suoi problemi”.

La reazione di Jon Jones

In un tweet poi cancellato, Jones ha risposto al suo (ex?) coach:

“Ho ricevuto una telefonata devastante da uno dei miei allenatori di lungo corso, fa davvero male perdere il supporto di qualcuno che stimi così tanto. Un grazie di cuore agli altri coach per essere rimasti con me, il nostro viaggio continua”.

UFC, cosa intendi fare?

Ad oggi, Mike Winkeljohn sembra essere l’unico ad aver preso una posizione netta nei confronti di Bones. Al di là dei commenti negativi sui fatti di Las Vegas, Dana White e i vertici UFC non hanno sanzionato in alcun modo Jones, a differenza di quanto avvenuto in situazioni analoghe con fighter dal nome meno pesante (ultimo in ordine cronologico Luis Pena). Neanche la sua compagna ha formalmente sporto denuncia, pertanto allo stato attuale delle cose Jon Jones non rischia neanche un processo dopo l’ultimo arresto. Molti colleghi hanno criticato duramente sia il comportamento di Jones che quello del management UFC, ma le loro sono solo opinioni.

Per chi scrive, è necessario che questa volta la UFC prenda posizione e agisca di conseguenza. Perdere un campione è sempre devastante, ma i danni d’immagine e di credibilità che deriverebbero dall’assenza di qualsiasi iniziativa nei confronti di Jones sarebbero ancora peggiori, per la promotion e per il movimento delle MMA tutte.

Published
2 anni ago
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UFC
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Written by Luca Antonozzi
(Soprav)vive a Milano insegnando fisica nei licei. Adepto della pratica marziale e del frastuono più insopportabile.

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