Nonostante gli impressionanti inizi in UFC, da Khamzat Chimaev ci si aspetta il passo successivo. Perlomeno, è quello che si aspetta Jon Anik. La voce principale della UFC ha dichiarato durante il suo podcast che Chimaev è il fighter che deve rispondere alle domande più scottanti.
“La gente ce l’ha con me e Dana White perché pensa che ci sia una sorta di piano per Chimaev. Ci basiamo solo su quello che vediamo. La grande domanda è una: quanto spesso può scendere a 170 libbre? Non sarà troppo lungo per quella divisione? Ma anche se il suo ultimo taglio del peso non è andato molto liscio, ora sono più convinto di prima della sua capacità di scendere a 170. Pare che i suoi coach credano che abbia una cosa sola in testa, diventare un contendente nei welter e non perdere tempo nei medi.
Quindi la mia domanda scottante è questa: Chimaev è di élite, forte e pericoloso come sembra? Può guadagnarsi un match con uno come Kamaru Usman, che è tipo 15 – 0 in UFC e uno dei più grandi, se non il più grande di sempre?”.
Tra le questioni più pressanti c’è proprio la frequenza con cui Chimaev combatterà. Dopo essersi presentato su Fight Island nell’estate 2020, ottenendo 2 vittorie in 10 giorni, il ceceno mise KO Gerald Meerschaert in un minuto. Dopo una lunga battaglia col covid, che rischiò di costargli la carriera, Borz è tornato a UFC 269, dove si è sbarazzato di Li Jingliang nel primo round.
Proprio come un anno fa, Chimaev sembra averne per tutti. Colby Covington, Belal Muhammad, Jake Paul, Neil Magny; nessuno sembra al sicuro. Peccato che, secondo Dana White, nonostante il trash talking, nessuno voglia davvero combattere con Chimaev, a parte The Haitian Sensation. Sembra solo una questione di tempo prima che Chimaev ottenga una chance titolata contro The Nigerian Nightmare. Jon Anik è convinto. E voi?
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