UFC, 5 grandi fighter che la UFC ha rifiutato

UFC – Era il 12 Novembre 1993 quando nella McNichols Sports Arena di Dallas si svolse UFC 1, il primo evento della promotion americana. L’obiettivo dell’evento era chiaro, far competere i migliori specialisti di ogni disciplina per scoprire finalmente quale fosse l’arte marziale più efficace e chi fosse il fighter più forte del mondo.

Da quel momento passarono tanti anni, si successero tanti atleti e cambiarono moltissime regole, ma una cosa rimase sempre uguale: la ricerca dell’eccellenza.

Dana White e soci, infatti, hanno sempre cercato di ingaggiare i migliori lottatori al mondo e con gli anni sono riusciti ad affermarsi come maggiore promotion mondiale, non solo in termini di visibilità ma anche e soprattutto di qualità.

Nonostante questo sia indubbiamente vero, ci furono alcuni grandi fighter che per diverse ragioni non vennero mai messi sotto contratto dalla UFC. Vediamo insieme chi sono e ripercorriamo le loro storie!

1. Paulo Filho

C’è stato un momento in cui il brasiliano Paulo Filho era considerato da tutti il secondo miglior peso medio al mondo, subito dietro all’inarrivabile Anderson Silva. Nei suoi migliori anni riuscì infatti a vincere ben 14 incontri di fila nella storica promotion giapponese Pride. Quando i fratelli Zuffa nel 2007 acquistarono il Pride, Filho firmò per la WEC, accusando Dana White di aver paura che il suo campione Anderson Silva potesse essere da lui sconfitto e ridicolizzato. Il brasiliano vinse quindi la cintura WEC e riuscì a battere atleti del calibro di Chael Sonnen ma subito dopo iniziò un lento e triste declino per il campione. Paulo Filho infatti diventò dipende dalla cocaina e da alcune pillole per il sonno, mancò il peso in diverse occasioni e iniziò a perdere molti match. La UFC decise quindi di non includerlo nel roster quando comprò e inglobò la WEC. Paulo Filho continuò comunque a lottare ma non ritrovò più la forma che aveva nel Pride e perse ben sei dei suoi ultimi sette incontri.

2. Gina Carano

Nonostante Gina Carano sia stata la prima vera star delle mma femminili, non riuscì mai a firmare per la UFC. La fighter di Dallas riuscì vincere tre incontri di fila prima di firmare l’Elite XC. Il suo match con Julie Kedzie fu il primo incontro di MMA femminili trasmesso in televisione e in poco tempo catturò l’attenzione di tutti i media sportivi americani. Dana White, tuttavia, rimase molto critico nei suoi confronti e dichiarò più volte di non essere un grande fan delle mma femminili. Un fattore decisivo che spinse il boss della UFC a non firmare la Carano fu poi la scarsa professionalità di quest’ultima nel fare il peso (nella sua carriera combatté otto volte e mancò il peso in quattro di queste).

3. King Mo

Uno dei fighter più sottovalutati della sua era fu sicuramente Mohammed Lawal, detto anche “King Mo”. L’americano ebbe infatti una carriera di tutto rispetto, vinse il titolo dei massimi leggeri Strikeforce contro Gerard Mousasi e nella sua lunga carriera riuscì a sconfiggere fighter come Quinton Jackson, Roger Gracie e Jiri Prochazka. Tuttavia non riuscì mai ad entrare in UFC. Questo accadde perché nel 2012 risultò positivo ad un test antidoping, ottenendo una sospensione di 9 mesi. A peggiorare la situazione furono poi i suoi commenti a dir poco offensivi sulla presidentessa della commissione atletica del Nevada Patricia Lundvall. Durante il processo, prima di ascoltare la testimonianza di Lawal, la Lundvall chiese a quest’ultimo se sapesse leggere e parlare inglese. King Mo non la prese bene e commentò il fatto su Twitter in modo abbastanza colorito…

 

4. SERGEI KHARITONOV

Sergei Kharitonov è sicuramente uno dei migliori pesi massimi di sempre. Durante la sua carriera nell’ottagono ha battuto grandissimi nomi come Alistair Overeem, Andrei Arlovski e Fabricio Werdum. Ci fu un tempo in cui l’approdo in ufc sembrava davvero inevitabile. La chiamata della UFC però non arrivò mai a causa dei problemi tra Dana White e il management dell’atleta russo, Golden Glory MMA. L’attrito nacque a causa del metodo di pagamento dei fighter della Golden Glory visto che il management pretendeva di ricevere la paga dei figther dalla UFC e solo successivamente di dare una percentuale a questi. Dana White e la UFC si dimostrarono da subito contrari a questa pratica e decisero di non firmare gli atleti della Golden Glory, tra cui il russo Sergei Kharitonov.

5. Fedor Emalianenko

“The Last Emperor” non ha bisogno di presentazioni. È uno dei fighter più forti della storia delle arti marziali miste. La sua carriera parla da sola: imbattuto per 10 anni, campione dei pesi massimi pride per 4 anni consecutivi, vittorie in Strikeforce, M1, Bellator e in tante altre promotion. Il fighter russo non è però mai riuscito a competere nella promotion di Dana White nonostante le numerose trattative. La UFC offrì infatti a Fedor Emalianenko un allettante contratto di 6 incontri (compreso quello con il campione UFC Brock Lesnar) da 30 milioni di euro ma il campione russo decise di rifiutare perché la firma con la UFC gli avrebbe impedito di partecipare agli eventi di M1 (promotion del suo manager) e di sambo (sport dal quale Fedor proveniva), infrangendo così il sogno di migliaia di tifosi che speravano di vederlo nel maggior circuito di MMA mondiale.

 

 

Published
1 anno ago
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Written by Alessandro Cioccolanti
Appassionato di pugilato da sempre, ho scoperto le MMA nel 2015 e da quel momento me ne sono innamorato. Il mio sogno è quello di poter contribuire con i miei articoli alla diffusione e alla crescita in Italia di questo bellissimo sport.

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