UFC – Sabato notte, nella splendida cornice dell’ O2 Arena di Londra, Paddy Pimblett ha di nuovo catturato la scena. La sua magnifica vittoria per Rear Naked Choke ottenuta contro Jordan Leavitt ha stupito tutti quanti.
Paddy The Baddy ha spazzato via i dubbi di coloro che, a buon diritto, facevano notare come nei due precedenti match in ufc l’inglese avesse rischiato la sconfitta contro avversari certamente non di buon livello.
Un buon livello che invece appartiene proprio a Jordan Leavitt, vincitore di ben 3 incontri su 5 in ufc e grappler di ottima caratura, confermata dalla sua cintura nera di brazilian Jiu Jitsu.
La grande prestazione a terra, culminata con un inusuale triangolo di gambe che ha bloccato il braccio dell’americano e che ha facilitato l’attacco al collo, ha reso ancora più notevole il successo di Paddy Pimblett.
Ciò che però ha davvero rapito l’attenzione di tutti è stato il suo discorso nel post fight.
Intervistato nell’ottagono dall’ex campione UFC Michael Bisping, Paddy Pimblett ha dichiarato:
“Voglio dedicare questa vittoria al piccolo Baby Lee [giovane fan di Pimblett, scomparso a causa di una brutta malattia] ma anche ad un’altra persona.
Venerdì mattina mi ha svegliato un messaggio con il quale ho scoperto che un mio caro amico si era ucciso…questa vittoria è per te Ricky, amico.
Però vorrei dire una cosa… In questo mondo esiste un pregiudizio, per il quale gli uomini non possono parlare, confidarsi.
Se sei un uomo e hai un peso che ti affligge e pensi che l’unica via di uscita sia farla finita, parlane con qualcuno, per favore!
Avrei preferito che il mio amico avesse pianto sulla mia spalla piuttosto che portare in spalla la sua bara al funerale”.
Paddy Pimblett ha poi ripreso il delicato argomento durante le consuete interviste concesse ai media a fine evento e ha sfruttato l’occasione per fare un importante annuncio:
“Le donne parlano tra loro. Soffrono di meno questo tabù. Si siedono e chiacchierano davanti ad un thè. Gli uomini non lo fanno perché pensano di apparire deboli.
Decisioni prese all’ultimo secondo possono rovinare delle vite ed è proprio quello che è successo questo weekend.
Le persone che si trovano nella mia situazione, cioè che hanno un po’ di seguito, dovrebbero provare ad aiutare le altre persone.
Non importa se è un tizio per strada o un caro amico, dovremmo aiutare gli altri.
Io ho ricevuto tanto dalla vita e mi piace poter restituire qualcosa. Sto creando una fondazione per aiutare i bambini sfortunati, “The Little Baddies”, però ora sto pensando di fondarne anche un’altra per la salute mentale.
Il governo inglese non ha stanziato alcun fondo per combatterequesto fenomeno, responsabile della morte della maggior parte degli uomini tra i 21 e i 45 anni. Gli uomini si suicidano e a nessuno interessa.
Le cose devono cambiare! “.
Queste le dichiarazioni del giovane fighter di Liverpool, ormai assoluto protagonista non solo dal punto di vista sportivo ma anche mediatico e culturale.
Le sue parole hanno infatti raccolto un immediato consenso e un’ampia diffusione. La speranza condivisa è che ora questo suo appello alle istituzioni non rimanga inascoltato e che i dolori di tutte quelle persone che soffrono di depressione e altre patologie psichiatriche possano essere curati nel modo più adeguato possibile.
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