Uno dei personaggi che meglio conosce il Nadal tennista ha parlato del sogno Roland Garros: l’annuncio inebria i fans del campione
È tornato. E ha vinto, spazzando via l’avversario come ai vecchi tempi. Certo, qualcuno potrebbe dire – anzi, già lo ha detto – che il test non fosse dei più probanti, considerando che il campione spagnolo ha affrontato il poco più che 16enne Darwin Blanch, numero 1028 del ranking ATP, giovanissimo americano alle prime esperienze nel circuito professionistico.
È bastato però ammirare il diritto da fondo campo, quello che ti costringe all’angolo e a recuperi impossibili, e il rovescio incrociato usato spesso come passante per scoraggiare le discese a rete dell’avversario di turno per iniziare a fantasticare – o, chissà, semplicemente a profetizzare – che forse Rafa Nadal ha ancora qualcosa da dare in termini di competitività ad alti livelli.
In attesa di match più impegnativi (anche a Barcellona il maiorchino partì in tromba al primo turno, salvo poi esser sconfitto in due set da Alex De Minaur nel match successivo) il fuoriclasse spagnolo si lecca le ferite, testando la sua condizione fisica. Che poi è il vero punto interrogativo che aleggia sulla sua possibile partecipazione – e non in qualità di semplice tennista nel main draw – al Roland Garros. Da sempre, a maggior ragione ora che la carriera volge al termine, il grande obiettivo del fuoriclasse iberico.
“Tutto è possibile”: l’ex coach tira la volata al campione
Ma Rafa potrà veramente essere competitivo ad alti livelli nel Major francese? Toni Nadal, il mitico zio del mancino di Manacor, uno che lo ha visto crescere, contribuendo enormemente alle sue vittorie in un binomio tra i più lunghi e vincenti della storia recente del tennis (17 anni, con 86 titoli ATP e 16 Major), non ha dubbi. Il nipote, che fa della resilienza e della grande motivazione le sue armi migliori, potrebbe sorprendere il mondo. Ancora una volta.
“Sono suo zio, quindi lo conosco bene. Alla fine mi sono abituato ai momenti che seguono gli infortuni. In generale, il ritorno dopo un periodo del genere ti rende sempre più forte. Sono consapevole che la sfida per Rafa è davvero complicata. Il ritmo di giocatori come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz è impressionante, quindi sarà difficile batterli“, ha dichiarato Toni ai microfoni di Cadena Ser.
Nonostante le evidenti difficoltà di tenuta atletica e non solo, le settimane che ancora dividono il campione dai campi del Roland Garros fanno sperare l’ex coach: “Rafael ha un po’ di speranza in se stesso e vuole andare fino in fondo. Con Parigi lontana ancora un mese, penso che sia possibile. So che è difficile, ma è possibile“, ha concluso lo zio.
