Ha dell’incredibile il motivo per cui è stato squalificato il portiere di un club del massimo campionato dell’Iran
L’Inter è campione d’Italia per la ventesima volta. Gli uomini di Simone Inzaghi, al primo titolo italiano da allenatore, si sono appuntati lo scudetto e la ventesima stella grazie al trionfo per 2-1 nel derby con il Milan.
Un derby che negli ultimi minuti, con un Diavolo tutto proteso in avanti alla disperata ricerca del pareggio, si è trasformato in un’autentica corrida con tanto di 3 espulsioni: Theo Hernandez e Davide Calabria tra i rossoneri, Denzel Dumfries tra i nerazzurri, protagonisti di ‘faccia a faccia’ fin troppo ravvicinati.
Insomma, tensione alle stelle in campo, che si è sciolta quando al triplice fischio del direttore di gara è scattata la festa nerazzurra, come sempre quando si affrontano il Milan e l’Inter che, come è noto, danno vita a uno dei derby più ‘caldi’ del pianeta calcio ma come in realtà accade in ogni angolo del mondo dove un pallone rotola su un tappeto erboso come attesta quanto accaduto a un portiere di una squadra dell’Iran che è stato squalificato per un motivo che ha dell’incredibile.
Iran, portiere della Nazionale squalificato per aver abbracciato una tifosa
Al termine dell’incontro, valido per la 23esima giornata del massimo campionato iraniano, tra la capolista Esteghal e l’Aluminium Arak, che ha visto il trionfo in trasferta per 1-0, all’Imam Khomeini Stadium, della leader del campionato, un tifoso ha invaso il terreno di gioco.
Fin qui nulla di strano, purtroppo ordinaria amministrazione a ogni latitudine. Poi la situazione ha preso una piega inattesa. Il portiere della Nazionale iraniana, Hossein Hosseini, nel soccorrere una tifosa, allontanata con la forza dagli agenti di sicurezza, per un breve istante l‘ha abbracciata contravvenendo in tal modo al divieto di toccare una donna, e per di più in pubblico, che non appartiene alla sua cerchia familiare.
Ebbene, pochi attimi dopo il 31enne portiere è stato portato via dagli agenti di sicurezza, di polizia e dai militari dell’esercito tra i cori di protesta dei tifosi sugli spalti, con tanto di ‘Vergogna! Vergogna !” gridato all’indirizzo delle forze dell’ordine, mentre la Federcalcio della Repubblica Islamica dell’Iran (FFIRI) lo ha condannato a una multa di 300 milioni di toman (pari 4.400 euro) in aggiunta alla squalifica per una partita per “cattivo comportamento nei confronti degli agenti di sicurezza della partita “, come riportato dal quotidiano ‘Khabar Varzeshi’.
Una motivazione per la squalifica che lascia, a dir poco, sbigottiti ma che non meraviglia più di tanto se si considera che in Iran le donne solo nel 2019, dopo circa 40 anni di assenza, grazie al pressing della FIFA, sono tornate ad assistere ai match della Nazionale e addirittura da questa stagione a quelli di campionato.
