Formula 1, la situazione sta degenerando molto rapidamente e all’orizzonte si intravede già una nuova bufera: parole al veleno.
Nel Circus non vale, evidentemente, il ritornello dell'”Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più”. La tavola è già bella che apparecchiata e sembrerebbe non esserci spazio, almeno a giudicare dalle ultime notizie, per eventuali commensali che non avevano prenotato un posto a sedere. E questo spiegherebbe come mai, nei giorni scorsi, la richiesta di Mario Andretti sia stata rispedita al mittente senza troppi complimenti.
L’idea, inizialmente bene accolta, era quella di portare il numero delle scuderie a 11 e di aggiungere, quindi, un team nuovo al circuito. Andretti stava già sognando ed era certo, o quasi, che la nuova scuderia potesse esordire al Mondiale a partire dalla stagione 2025/2026.
Ci sarebbe stato solo da pazientare un altro po’, insomma, ma poi il team Cadillac sarebbe diventato, finalmente, realtà. Peccato solo che le cose non siano andate esattamente come lui e il resto della sua truppa avevano sperato.
La proposta è stata bocciata, ragion per cui al team messo in piedi non sarà concessa la possibilità di concorrere al prossimo campionato del mondo di Formula 1. Andretti dovrebbe avere incassato, a questo punto, il due di picche, e invece no.
Non riesce a farsene una ragione e lo si evince chiaramente dalle durissime dichiarazioni che ha rilasciato ad Apnews.com, in un’intervista a margine della Indycar 2024, a Long Beach.
Formula 1, Andretti non si arrende: è pronto a tutto
“Dovrebbero dirci cosa c’è veramente che non va”, ha tuonato l’ex pilota, ancora incredulo al pensiero che i suoi sforzi non siano stati apprezzati e che qualcuno possa non capire che un’11esima scuderia contribuirebbe ad aumentare ulteriormente il valore della F1.
Gli è piaciuto ancor meno il fatto che la General Motors, coinvolta in questo progetto, abbia deciso di tagliarlo fuori e di collaborare con altri potenziali partner. “Questa è stata un’altra affermazione offensiva“, ha detto in merito, lasciando intendere di non essere per nulla d’accordo con questa presa di posizione. Anzi, è talmente in disaccordo che, nell’intervista, ha assicurato di essere pronto a tutto, per rivendicare il suo diritto ad accedere al Circus: “Se vorranno sangue, mi troveranno pronto”.
Al netto della rabbia, l’ex iridato non dà l’impressione di volersi arrendere. “Rimango fiducioso – ha detto – perché non smettiamo mai di lavorare per raggiungere questo obiettivo”. “Purtroppo, però, ci sono state fornite solo strane scuse, dicono che il mancato ingresso serviva a non crearci imbarazzo. Ma la General Motors è entusiasta di questo progetto. Inoltre le regole dicono che 11 o 12 squadre sono legali. Non so cosa dobbiamo fare di più”. E chissà se, in questo caso, varrà il detto del “Chi la dura la vince”.