Lutto terribile per il mondo del calcio italiano: si è spento, ancora molto giovane, un attaccante che aveva lavorato anche in Serie A.
Una notizia tremenda, vista anche l’età ancora relativamente giovane del protagonista di questa triste vicenda. La Serie A e il calcio italiano in generale danno l’addio a un ex attaccante e allenatore che ha giocato per diversi club nel nostro paese, prima di sedersi in panchina in una delle società più importanti d’Italia. È lutto nel mondo dello sport azzurro per questa tragica scomparsa, avvenuta dopo una improvvisa malattia.
Conosciuto soprattutto come giocatore delle serie minori, in cui ha militato per tanti anni, Costantino Borneo, detto Tino, era però anche un uomo Milan. Era cresciuto nel club rossonero e vi era ritornato dopo la fine della carriera agonistica, per assumere il ruolo di allenatore. Aveva solo 51 anni, essendo nato il 17 settembre 1972. Milanese, aveva avuto una fugace ma felice esperienza anche con la prima squadra rossonera, da giovanissimo.
La notizia della morte di Tino Borneo è stata comunicata dallo stesso Milan il 12 aprile scorso, anche se sulle cause del suo decesso si sa poco. L’ex attaccante e poi tecnico delle giovanili milaniste era malato da tempo, anche se sul tipo di male che lo aveva colpito non si sa ufficialmente nulla. “Un grande milanista e un grande sportivo”: così il suo club lo ha voluto ricordare, stringendosi attorno alla famiglia di Borneo in un ultimo commosso saluto.
Addio a Costantino Borneo: calcio italiano in lutto per l’ex attaccante
Non sarà diventato famosissimo, ma da ragazzo aveva sicuramente fatto parlare bene di sé. Prima i gol nelle giovanili rossonere, poi l’esordio in prima squadra, ad appena 18 anni nel 1990, in una gara di Coppa Italia contro il Lecce. Esordio con gol, nel Milan all’epoca allenato da Arrigo Sacchi, ma quella prestazione non gli bastò per farsi strada in rossonero. La carriera di Tino Borneo si svolse soprattutto nelle serie minori, tra la C1 e la C2.
Tanti club, tra cui Poggibonsi, Lucchese, Vis Pesaro, Ivrea, Biellese, solo per citarne alcuni. Una carriera da attaccante sempre piuttosto prolifico, anche se girovago. Il suo apice, in termini di gol, furono le 18 reti segnate con la Viterbese nella stagione 1998/1999, nel girone B della Serie C2. Poi il ritiro nel 2008 e la decisione di diventare allenatore. Quindi, il ritorno a casa, al suo Milan, diventando tecnico della squadra Under 12 dei rossoneri.
