Rune, il lupo perde il pelo ma non il vizio. La decisione è presa, tutto come da copione: ma stavolta sarà per sempre.
Se c’è qualcuno, nel circuito maggiore, che ha la fama di mangia-allenatori, quello è senza ombra di dubbio Emma Raducanu. La giovane promessa del tennis britannico, che tre anni fa ha vinto lo Slam newyorkese al culmine di una gloriosa cavalcata iniziata nientepopodimeno che delle qualificazioni, ne ha cambiati talmente tanti che sembra non trovare pace con nessuno. Non che sia l’unica ad avere un “problema” di questo tipo, s’intende.
C’è qualcun altro che, proprio come la campionessa del Flushing Meadows, fatica a trovare un equilibrio con la persona che siede in panchina. Stiamo parlando di Holger Rune, il 20enne di Gentofte che si pensa possa essere il terzo elemento dei Big Three 2.0.
In tanti sono convinti che sarà lui a dare filo da torcere, in un futuro non troppo lontano, ai già affermatissimi Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Sempre a patto, però, che riesca ad assestarsi: cambiare coach di continuo non giova né a lui e né, tanto meno, al suo tennis, come si evince chiaramente dagli ultimi risultati.
Il giovane danese stazionava in top ten da un po’, ma adesso è balzato fuori dall’Olimpo dei migliori tennisti al mondo. Al momento, complice la bruttissima sconfitta subita in finale al Monaco Open, per mano di Jan-Lennard Struff, è 12esimo nel ranking Atp.
In 2 set è riuscito a vincere, pensate un po’, solo 2 game, cosa che senz’altro avrà allungato nuove ombre sul futuro della collaborazione con il suo attuale allenatore.
Nello scorso mese di febbraio, dopo una brevissima parentesi con Boris Becker, Rune aveva deciso di affidarsi nuovamente ad un coach con il quale aveva già collaborato fino all’aprile 2023, vale a dire Patrick Mouratoglou. Le cose non sono migliorate, però, e la sconfitta a Monaco, arrivata dopo il ko al primo turno del Miami Open, è certamente rappresentativa del fatto che le cose, nel team, non siano proprio rose e fiori.
C’è aria di tempesta ed è assai probabile che Holger decida di reagire come ha sempre fatto: guardandosi attorno in cerca, manco a dirlo, di un nuovo allenatore che possa portarlo in vetta al ranking Atp. A Madrid potremmo vederlo per l’ultima volta, quindi, a meno di un miracolo, al fianco del tecnico di Neuilly-sur-Seine.
E desta già grande curiosità la scelta dell’ipotetico erede di Mouratoglou. Riuscirà Rune, stavolta, a trovare qualcuno che sia in grado di entrare nelle sue grazie, o sarà l’ennesimo buco nell’acqua?
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