UFC – Parliamoci chiaro: non è stato un evento divertente. C’è stata tecnica? Nì. C’è stata tattica? Sì, anche troppa. Per cui, non perdiamo troppo tempo e parliamo dell’evento che è stato UFC 270.
UFC 270, i voti: Michael Morales vs Trevin Giles
Parliamoci chiaro: questo è un match che mai sarebbe dovuto essere in main card, ma causa l’ecatombe di infortuni pagata nelle ultime settimane si è trovato un po’ per caso ad aprire il PPV. Perde ancora Trevin Giles, che si dimostra un po’ troppo inconcludente crollando contro l’imbattuto ecuadoregno Michael Morales, a cui va un bel 7,5. 4, invece, per un Giles davvero troppo acerbo.
Said Nurmagomedov vs Cody Stamann
Cody Stamann ha davvero bisogno di rimettersi in gioco in qualche promotion locale degli Stati Uniti, perché dopo un buon inizio in UFC sembra davvero aver perso la rotta. Il modo ingenuo – per utilizzare un eufemismo – in cui si fa chiudere la ghighliottina da Nurmagomedov (che, ricordiamo, non è parente di Khabib) è l’emblema del suo doversi ritrovare, in un modo o nell’altro. 6,5 per Said, che ha di fatto capitalizzato un errore banalissimo dell’avversario come chiunque avrebbe fatto, 2 per Stamann.
Michel Pereira vs Andre Fialho
Un match totalmente senza senso, in cui si manda un newcomer senza dubbio di buone speranze all’esordio in UFC contro un fighter indecifrabile ed estroso come Pereira. Il brasiliano conferma ancora una volta il suo stile fatto di meno capriole e balletti, forse perché conscio di poter far strada nei welter grazie ad uno striking pazzesco e ad una prestanza fisica notevole. Fialho resiste stoicamente per 3 round, ma davvero senza senso mandarlo contro un atleta che ha sconfitto gente come Niko Price e Khaos Williams. Voto 7 per Pereira, 5 per Fialho. 1 per il matchmaking UFC in questa specifica circostanza.
Deveison Figueiredo vs Brandon Moreno
Vi prego, non fate un quarto match. Questi due sono fermi sul 1+1 a 1 (in caso di pari, infatti, il titolo resta tra i fianchi del campione), e va bene così. Certo, potrete obiettare sul verdetto del primo match, ma la storia la fanno i risultati e non ciò che sarebbe dovuto essere e non è stato. Vince Figueiredo, che riesce ad imporre il suo ritmo dopo aver cambiato diverse cose nel suo camp ed essersi affidato ad uno sparring partner d’eccezione come l’ex campione Henry Cejudo. Match divertente, ricco d’intensità, in cui il brasiliano dimostra di avere qualcosina in più. Voto 7 per Figueiredo, 6 per Moreno il cui regno da campione pesi mosca UFC dura giusto un match.
Francis Ngannou vs Ciryl Gane
Chi si aspettava un incontro tecnico e spettacolare, ci spiace ricordarvelo, era assolutamente fuori strada. Lo abbiamo chiarito più volte anche al podcast, d’altronde. E per tanti fattori, anche: il primo era che i due si conoscevano molto, molto bene essendo stati sparring partner l’uno dell’altro per anni. Inoltre, stilisticamente il match-up era bello che servito su un piatto d’argento. Gane che tiene la distanza, prova a lavorare con – pochi – jab e tanti low kick nella speranza di inibire almeno in parte la mobilità di un Francis Ngannou che in UFC ha steso praticamente tutti tranne Derrick Lewis, a sua volta steso per un insolito gioco del destino dal già citato Gane nel suo ultimo match disputato in UFC. E Ngannou ci era praticamente cascato, nella rete dell’ex compagno, prima di cambiare in corsa e adottare la strategia messa in piedi da Jan Blachowicz contro Israel Adesanya: sfruttare il maggior peso per controllare al suolo. Bene Gane nel difendersi nel ground game, ma giunti lì il match era praticamente bello che concluso se si esclude un frangente nel quinto ed ultimo round in cui Ngannou è riuscito a ribaltare un’ottima posizione di Gane. Adesso: Francis si darà alla boxe? Cambierà promotion? Riceverà i soldi che chiede? Chissà. Nel frattempo, diamo un bell’8,5 a lui e un 6,5 a Gane.
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