Marvin Vettori sarà uno degli spettatori più interessati per prossimo main event UFC. Marvin è compagno di team di Kelvin Gastelum, con cui si allena alla Kings MMA di Huntington Beach, ma naturalmente non è questa la ragione principale. Vettori sa bene che se Gastelum dovesse vincere la situazione dei pesi medi si farebbe complicata e lui potrebbe emergere come prossimo sfidante al titolo. Se Robert Whittaker dovesse battere lo statunitense la title shot per The Reaper dovrebbe essere scontata, ma non secondo Vettori, e The Italian Dream vuole andare a dirlo di persona al presidente Dana White.
Queste le parole di Marvin dopo la vittoria con Kevin Holland:
“Voglio che Dana mi dia un biglietto per farmi sedere di fianco a lui per guardare il match, un match che ci dirà molto. Ma comunque vada, io devo essere il prossimo, me lo merito. Sono il prossimo. Nessuno ha una striscia vincente come la mia e tutti quelli che ho battuto erano avversari solidi. Devo essere il prossimo.
Cinque vittorie di fila con prestazioni dominanti, accettando sempre qualsiasi avversario, sempre presente, sempre facendo il peso e senza mai lamentarsi di niente. Non lascio mai dubbi. Il mio incontro con Adesanya è stato il più equilibrato che lui abbia mai combattuto e secondo me l’ho anche vinto. Dev’essereci un rematch. Non credo che Robert Whittaker abbia la mia stessa fame.
Voglio quel biglietto da Dana per dirglielo di persona e dirgli che tocca a me. Voglio dirgli “Guardami, Dana. Sono qui. Tocca a me.”
Quando gli è stato chiesto il posto migliore dove affrontare Izzy, Marvin non ha esitato un secondo (minuto 5:45 del video qui sotto):
“In Italia. Sarebbe un sogno. Assolutamente pazzesco. Essere il primo italiano a portare la UFC in Italia combattendo per il titolo, sarebbe pazzesco riuscirci.”
Per quanto l’ipotesi sembri remota, ci sentiamo di dire che, se qualcuno può farlo, quello è Marvin Vettori. Speriamo solo che non si stanchi di smentire gli scettici ad ogni occasione.
Nello stesso incontro con i media, Vettori ha risposto alle critiche riguardanti la prestazione, non abbastanza dominante secondo alcuni. Giustamente, il nostro ha fatto notare che nonostante la grande fiducia nel suo striking non c’era motivo di combattere in in piedi con un Holland così facile da portare giù. Se l’avversario ha una chiara debolezza perché non sfruttarla?
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