UFC, recap della prima puntata del The Ultimate Fighter 29

La prima puntata di The Ultimate Fighter 29: Volkanovski vs Ortega è andata in onda. Come sempre si è dimostrata è un’aggiunta interessante al già ricco panorama di contenuti proposto dalla UFC.

Il TUF è un reality show pre registrato della durata di 12 settimane. I partecipanti sono 16 fighter professionisti, divisi in due squadre, che aspirano ad un contratto UFC, solo due di loro ci riusciranno. I lottatori vivranno assieme e si alleneranno nella stessa palestra. In questo caso abbiamo 8 pesi gallo e 8 pesi medi, che andranno a combattere nei due rispettivi tornei. I leader dei due team, nonché coach, sono il contendente al titolo pesi piuma Brian Ortega e il campione in carica Alexander Volkanovski. I due alla fine si affronteranno nel loro match titolato, probabilmente nello stesso evento in cui i 4 finalisti si affronteranno per vincere il contratto.

La prima puntata, caricata su UFC Fight Pass martedì notte, ci ha presentato i 16 fighter. Particolarmente d’impatto è stato l’arrivo di Dana White, dalla stazza sempre più imponente che lo fa assomigliare sempre di più al celebre nemico di Spider – Man Kingpin. Dopo un breve discorso motivazionale è iniziato ufficialmente il TUF. Ortega e Volkanovski hanno prima dato un’occhiata ai fighter in allenamento, per poi scegliere un fighter a testa fino a formare i due team. Dal lancio della moneta di White, Volkanovski ha scelto il primo componente della sua squadra, Ortega di conseguenza ha scelto il primo match: il peso medio Aaron Philips (Team Volkanovski) contro Andre Petroski (Team Ortega).

 

I 45 minuti della puntata sono passati velocemente, tra allenamenti e veloci ma efficaci interviste ai fighter, con uno sguardo anche alla loro vita. La regia passa agevolmente dalle scene di relax nella casa, a momenti più difficili durante l’allenamento, senza mai far venire voglia di tirare avanti per arrivare subito al match. Riesce in poco tempo a farti empatizzare con i lottatori, senza perdersi, almeno per il momento, in pesanti storie strappa lacrime.

Il primo match verso il contratto UFC

Alla fine è arrivato il match. Ortega ha scelto Philips come avversario proprio per la sua scarsa esperienza nel jiu-jitsu, con la convinzione che Petroski lo avrebbe facilmente sottomesso. Ed è proprio quello che è successo, un gameplan eseguito alla perfezione ha portato Andre ad eseguire una mounted guillottine da manuale,  vincendo al primo round quasi senza prendere un colpo. Ortega ci racconta che Andre ha imparato quella sottomissione letteralmente il giorno prima.

 

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3 anni ago
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UFC
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Written by Giorgio Daino
Amante delle arti marziali, seguo le MMA da quando ero un bambino. Il mio obiettivo è di far conoscere agli italiani uno degli sport più esaltanti e adrenalinici del mondo. Ho una cintura marrone di Karate, qualche anno di Kickboxing alle spalle e dei maldestri tentativi di imparare il Jiu Jitsu.

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