UFC – Durante gli allenamenti per la preparazione del match dei primi di novembre, Luke Rockhold sfoga le sue ire contro UFC e Dana White. Secondo le sue affermazioni, quest’ultimi creano narrazioni che inducono i fan a odiare i fighter come lui.
Rockhold, ricordiamo, sta per tornare nell’ottagono dopo quasi due anni e mezzo dal suo ultimo incontro. Esattamente il 6 novembre prossimo, a UFC 268, combatterà contro il fighter in ascesa Sean Strickland, dopo aver accumulato due sconfitte nel 2019 e 2018.
Questo sfogo di Rockhold proviene da una serie di frustrazioni che trovano origine nelle relazioni che lui stesso ha intrattenuto negli ultimi anni con UFC. Si è sentito messo da parte, probabilmente sottovalutato, ed è arrivato il momento dunque di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
Ai microfoni di MMAjunkie.com Radio, Rockhold spiega come UFC si dispone a creare delle narrazioni – un insieme di dichiarazioni, interviste, discorsi, scelte di matchmaking – che portano i fan a odiare i fighter. In realtà non è un vero e proprio odio quello che viene creato, bensì una sorta di disaffezione che influenza i fan verso quei fighter che, nonostante l’impegno e il valore, in qualche modo vengono messi in secondo piano.
Ecco le sue parole:
“Ad esempio gente come Ngannou, attuale campione dei massimi, è stata accantonata soltanto perché aveva chiesto giustizia al proprio valore. In questo caso è stato creato un match per il titolo ad interim, è proprio una stronzata. Queste sono le stupidaggini con le quali noi fighter abbiamo a che fare”.
E continua sulla questione del rispetto:
“Questa è la tipica narrazione che UFC crea: azzittire i fighter e criticare i campioni che non amano. Da qui si scatena nei fan una sorta di odio per questi fighter che in fin dei conti quando combattono creano divertimento e giustamente vogliono essere ben pagati”.
È chiaro che la dichiarazione di Rockhold tenta di arrivare alle orecchie del boss UFC Dana White, alla ricerca di una reazione da parte sua su queste questioni. E sarebbe interessante anche sapere cosa direbbe il vertice UFC riguardo queste affermazioni.
Da una parte UFC compie certe scelte di marketing, ha delle simpatie e ovviamente anche delle antipatie. Valuta i fighter e fa delle scommesse su chi puntare, su chi fa abbastanza rumore mediatico, su chi combatte in modo spettacolare e in ultimo su chi crea un’immagine di sé stesso piacevole per il pubblico.
Le critiche di Rockhold non vengono dal nulla. Spesso si sono visti fighter campionissimi che venivano quasi snobbati o messi in cattiva luce, e altri che pur essendo di alto valore, venivano altamente blasonati soltanto perché portavano consenso e visibilità alla promozione stessa.
Ci si può chiedere in tutto ciò se forse Rockhold stia esagerando. Se magari attraverso queste affermazioni, stia in qualche modo sfogando le sue frustrazioni personali e quelle provenienti da una carriera che negli ultimi anni ha preso una piega non così favorevole. In fondo non è la prima volta che rilascia categoriche insinuazioni o minaccia addirittura di andarsene da UFC.
E voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con Rockhold o più vicini alle scelte che UFC fa con fighter e fan?
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