Triad Combat: una ventata di novità o un’altra invenzione insensata?

TRIAD COMBAT – There’s a new love in town, ma in realtà si tratta di un nuovo sport da combattimento. Ad un anno dal suo debutto, e anche con un discreto successo, la nuova disciplina si chiama Triad Combat e si accinge a tentare di rubare la scena alle arti marziali più o meno classiche.

Facciamo un identikit di questa novità: il fulcro principale sta nell’unione tra boxe e MMA; i fighter si confrontano per 7 round da 2 minuti ognuno; si combatte su una piattaforma triangolare a metà, per grandezza, tra il ring del pugilato e l’ottagono delle arti marziali miste.

La promotion che sostiene la nuova disciplina di combattimento si chiama Triller Fight Club, già nota per aver avuto la pensata di spingere l’acceleratore tra i binari dello sport e quelli dell’intrattenimento. Si usano i guantini dell’MMA e non si tratta più di esibizioni: i risultati degli incontri vanno ad aggiungersi ai record ufficiali dei singoli lottatori.

Dopo questi fondamentali passiamo alle regole specifiche dei match: lo striking del pugilato è completamente ammesso, si può andare tranquillamente in clinch e dunque a lottare a parete. Però sono vietati i calci, le gomitate, le ginocchiate, le sottomissioni, le prese in generale, i pugni a martello e quelli in girata.

In sintesi è possibile vedere un’imperfetta fusione tra boxe e MMA, dove soltanto alcuni elementi di entrambe le discipline convergono: il modello postmoderno degli sport combattimento con celebrity, quello per così dire definitivo.

A girare intorno a quello che sembra un evento più che altro sportivo, è la spettacolarizzazione e l’atmosfera scenografica, con esibizioni di band e cantanti di caratura, e con la presenza di ospiti prestigiosi. Si intende che chi va a vedere la brutalità di tale sport, perché così è, assiste anche alle performance dei Metallica, di Justin Bieber, dei Black Keys, con magari anche il commento di Snoop Dogg e gli interventi di Donald Trump.

I fighter sono di tutto livello, o perlomeno non certo sconosciuti: dallo youtuber Jake Paul, al campione Bellator nonché comparsa in UFC, Ben Askren. Poi i grandi nomi del passato Frank Mir, Matt Mitrione, e quelli più attuali di Kubrat Pulev, Mike Perry e Alexander Flores. Insomma c’è sostanza, e come ciliegina sulla torta anche la presenza come annunciatore di Michael Buffer, storico nella boxe per il suo stile nel presentare i pugili, tra l’altro fratello del nostro amato Bruce Buffer.

Nell’ultimo evento, quello del 27 novembre, abbiamo visto come la boxe abbia asfaltato Mir, perdente contro Pulev, oppure Mitrione anche lui perdente contro Flores. Tuttavia Perry delle MMA ha avuto la meglio contro Michael Seals. Per la Triller Fight Club, tutto è veramente iniziato nel novembre 2020, con le esibizioni di Mike Tyson, Roy Jones jr, Evander Holyfield e Anderson Silva; e passando per i sopracitati Jake Paul e Ben Askren le cose stanno andando avanti più rapidamente e incisivamente di quel che si pensava. Nel prossimo evento di febbraio 2022, per dire, vedremo Junior Dos Santos e Vitor Belfort contro pugili seri.

Spettacolo: sport = celebrity: sangue. È intrattenimento puro con scenografie accattivanti, e pay-per-view che volano tutto sommato abbastanza in alto. Sembra essere una trovata interessante per alcuni, deludente per altri, tuttavia sicuramente di alto livello in quanto a business.

Michael Bisping, ex campione e attualmente presentatore e commentatore UFC, non ha espresso grandi apprezzamenti per questa nuova promotion, da lui definita seccamente come nient’altro che “un circo”. Altri sono più positivi, come il veterano Frank Mir, oppure semplicemente i nuovi che si avvicinano agli sport da combattimento. Proprio per quest’ultima cosa in effetti la promotion può dare una mano affinché si mantenga solido il contatto con le nuove generazioni.

D’altro canto i fan non di primo pelo, sembrano avere la sensazione che le discipline delle arti marziali, in qualche modo, si stiano volgarizzando, se non proprio banalizzando.

È anche questo un ciclo tipico? Una storia già vista e rivista del nuovo che rimpiazza il vecchio? Oppure effettivamente è sintomo che qualcosa non sta andando e si perda il baricentro delle cose? C’è anche chi ritiene che è stato proprio l’evento tra Conor McGregor e Floyd Mayweather a dare il via al tutto: se ci si pensa, non risulterebbe scorretto; in fondo si sono presi una bella responsabilità.

Voi cosa ne pensate? Vi piace questo nuovo format? Ne siete attratti o decisamente contrari? Fatecelo sapere nei commenti.

Written by Angelo Cenni
Caporedattore di TWISTERMMA.IT, seguo le MMA praticamente fin dall'inizio perché mi piace veder il sangue che scorre. Però solo per questioni evolutive. Sì, anche perché amo la volontà di potenza.

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