UFC 263, come Marvin Vettori può battere Israel Adesanya (IL PRONOSTICO)

UFC – È venuto il giorno in cui tutto si decide. Tutto passa da sabato notte. Sacrificio, sudore, sangue, rabbia, gloria, rimpianti. Sabato notte, come mai prima d’ora, un italiano si troverà a combattere per il titolo. Il nostro Marvin Vettori si troverà davanti Israel Adesanya a UFC 263L’accoppiamento stilistico è tra i più belli, e non è senz’altro un intreccio facile da risolvere per Adesanya.
“The last style bender” è un Out – fighter.


Gli Out – fighter, sono una categoria di atleti che rientrano in determinate caratteristiche. Agili e danzanti giocano dalla distanza, spesso usando allungo e velocità. Ovviamente la resistenza e la tendenza a infastidire, irritare e logorare l’avversario sono fondamentali. I movimenti circolari del footwork, girando attorno all’avversario, sono bilanciati dal continuo uso dei colpi lineari (jab, diretti, ecc). Sono spesso visti come tecnici del combattimento (ma è falso perché ogni lottatore è tecnico se dovesse vincere con molti avversari diversi).
È anche un CounterpuncherIl Counter istiga e stressa il suo avversario. Lui, il vero Counterpouncher, dice simbolicamente: “Io non voglio stare in questa gabbia, ci soffro, e così scarico il mio stress su di te”. Ti infastidisce con gli shovel kick, con il teeping, con i leg e calf kick. Queste molte altre tecniche non aiutano immediatamente a metterti KO o farti un danno importante, servono “solo“ a stancarti psicologicamente. La lotta psicologica è la base. Altre volte adotta tecniche “trappola” che servono per attirare, far scoprire l’avversario, fargli commettere un errore.

Marvin invece è prevalentemente un In – fighter cioè un lottatore che usa spesso il movimento in linea retta.
L’in – fighter cerca di lavorare molto dentro la guardia e usa un footwork prevalentemente rettilineo. Ma andare così vicino però espone alla necessità di sapere incassare colpi che facilmente arriveranno e una buona forza esplosiva e accelerazione quantomeno nei primi round. Però, e questo è un dettaglio determinante, Marvin è un southpawStudi statistici dimostrato che i southpaw vincono molti più incontri degli ortodossi. Calcolando a che pur essendo una vera minoranza, parliamo del 17,4%, sono presentissimi nelle top ten. Perché possono nascondersi nell’angolo cieco dell’avversario, perché sono più allenati ad afferrare la gamba anteriore in single – leg, oppure, attraverso l’overhand possono acquisire una posizione di vantaggio nel clinch.
Combattere in guardia aperta (southpaw vs orthodox) comporta molti più vantaggi della solita guardia chiusa (orthodox vs orthodox o southpaw vs southpaw). Il southpaw ha numerosi vantaggi può nascondersi nell’angolo cieco sinistro, entrare in linea retta alla destra (all’interno) dell’avversario, arretrare rapidamente e, lui, alimenta le sue vittorie con questa differenza tattica. I southpaw, o meglio la maggior parte di loro ti intrappolano in un cono orizzontale. 

Gli angoli preferiti dei southpaw

Da un lato ti arrivano ginocchiate e dall’altro middle kick e diretti. Ti spinge a destra per poi spingerti nuovamente e controllarti a sinistra (te orthodox). Questa costruzione tattica (che coglie di sorpresa molti) è noiosamente comune a molti southpaw. Spingerti a destra per posizionarti in linea con lui e poi gestirti nel suo angolo dove conosce tutti i nascondigli.

Preso atto di queste considerazioni, perché risulta un match molto intrigante?

Perché per arginare un Out – fighter, serve un atleta che tolga lo spazio davanti a lui. Uno che gli stia addosso, senza fretta magari. Se si riesce a colmare lo spazio, che un campione usa per applicare lo switch, illudendoti, logorandoti, allora ci si troverebbe a contatto. In quella situazione potrebbe entrare il sinistro.

C’è da considerare il fatto che comunque l’allungo è a sfavore (188 cm Vettori vs 203 cm Adesanya), quindi se si arrivasse a combattere dentro le guardie, comunque, l’atleta con le braccia più lunghe avrebbe un vantaggio. Però questo potrebbe portare a ridurre così la distanza da entrare in clinch. La situazione che vogliamo, è quellaAnche qui, può sembrare strano ma l’allungo conta. Se Vettori arrivasse a un body lock a parete, Adesanya aprirebbe il “compasso” (divaricherebbe le gambe), visto le lunghe gambe magre, e la notevole elasticità. Da quella posizione, sarebbe anche un problema creare un sellino, sotto i glutei avversari per tentare la proiezione. Molto rischioso è anche tentare i double leg da centro ottagono, perché il rischio sarebbe un colpo in counter, (ginocchiata o un uppercut), visto il grande timing di Adesanya. Senza contare il dispendio incredibile di energia, e la banalità nella lettura ,che comporterebbe insistere nei take down.

Una buona idea invece potrebbe essere, (come fatto con Holland) dal body lock a parete, portare direttamente al centro dell’ottagono, per tenerlo giù li, dove abbiamo visto essere più vulnerabile.

Non è un segreto che la lotta di Vettori sia superiore di non poco a quella di “Stylebender” e, abbiamo il diritto di dirlo, a gran parte della divisione dei pesi medi UFC. Una frase che ho incisa nella memoria proviene dall’angolo di Mutante nel loro incontro a UFC Fight Night Tampa. “Smetti di provare a portarlo a terra” è stata l’espressione perentoria, dell’angolo di Mutante, nonostante la ben nota esperienza nel ground geme del campione brasiliano.

Quindi tirando le somme, Marvin può mettere sotto pressione Adesanya anche in piedi, specie nel primo round dove la freschezza è intatta, e se da lì, riuscirà a chiudere la distanza le probabilità si alzeranno notevolmente. C’è da dire che se il match per merito del campione dovesse svolgersi in piedi, con il passare dei round sarà sempre più difficile riuscire a resistere.

Se c’è un match up difficile per Israel, è Marvin Vettori. Sebbene sia un incontro dove non c’è un favorito netto, io posso dire che vedo Marvin “The italian Dream”, vincitore ai punti.

Ce lo auguriamo tutti, che dopo UFC 263 Vettori possa portare la cintura nel nostro paese, cavalcando un fiume di allori.

Dai Marvin, tutta l’Italia sarà al tuo angolo.

 

https://youtu.be/Z2hhysnRDZM

Published
2 anni ago
Categories
UFC
Comments
No Comments
Written by Gianmarco Frassi
Da praticante di pugilato e muay thai, mi avvicino alle MMA nel 2006, e ne sono subito stregato, tanto da provare anche il BJJ. Uno sport che è affascinante per la sua totalità. Così completo da essere quanto di più vicino a uno scontro in natura. Perché la lotta è insita nell’uomo, tanto da trovare le fondamenta, nelle profondità della storia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: